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#PSICOLOGIACONTROLAPAURA

Aggiornamento: 21 apr 2020

Il TIMORE è lo stato d'animo di chi teme possa verificarsi un evento dannoso, doloroso o spiacevole. Nasce quando una situazione che lascia intendere un effetto piacevole, si unisce alla possibilità di soffrire. Si ha timore quando è considerata l'ipotesi che il piacere atteso possa non verificarsi, tuttavia è ancora presente la speranza che il piacere sopraggiunga e copra i pensieri di ipotesi diverse e dolorose. E' il caso di una persona che attende l'amato/a ad un appuntamento. Un minimo ritardo accende il timore che il piacere (persona amata) possa non arrivare, unitamente alla frustrazione e al dispiacere (dolore) che ne conseguirà. Quando la persona arriva, un sorriso di contentezza copre il timore precedente.

L'ANSIA è un emozione caratterizzata da sensazioni di tensione, minaccia, preoccupazioni e modificazioni fisiche, non connessi, almeno apparentemente, ad alcuno stimolo specifico, diversamente dalla paura che presuppone un reale pericolo. Utilizzando l'esempio precedente, può accedere quando i minuti di ritardo iniziano ad aumentare e la speranza di incontrare la persona amata diventa pari all'ipotesi che non arrivi. Il corpo è avvolto da due impulsi opposti: "muoversi verso e ritirarsi". Considerando lo stesso esempio, continuare ad attendere con speranza, oppure andarsene sconsolati.

La PAURA, come la rabbia, è un emozione di emergenza che attiva il sistema simpatico, che a sua volta vivacizza energeticamente la risposta muscolare dell'organismo. Mentre nella rabbia il corpo attacca, nella paura l'organismo si ritira e scappa, oppure si immobilizza. La paura ha un gradiente intensivo che procede da una sensazione di disagio alla vera e propria paralisi/congelamento muscolare. Dunque è possibile distinguere: timore - ansia- paura- panico- terrore.

Il PANICO è una paura di grande intensità, sconvolgente. L'impulso a fuggire è tale da far correre alla cieca, senza pensare. Con la paura il corpo reagisce immediatamente risucchiando più aria possibile in inspirazione, meccanismo di emergenza per alzare il metabolismo e disporre maggiore ossigeno durante la fuga. Quando la paura cede il passo al panico l'aria viene trattenuta, la gola si serra e il torace si irrigidisce, si è bloccati nella fase di inspirazione. L'incapacità di respirare aumenta la sensazione di panico. Appena fuggiti dal pericolo la respirazione gradualmente si normalizza. Questo fenomeno è presente anche negli attacchi di panico, dove la difficoltà ad inspirare aria evoca la paura di morire, fino a divenire panico. Tuttavia, nel momento in cui si avvicina l'asfissia, il cervello tramite particolari neuroni adibiti al controllo della respirazione per così dire "ordina" l'atto respiratorio per cui l'organismo rimette automaticamente aria nei polmoni con la respirazione. Appena la respirazione si normalizza, la sensazione di panico progressivamente si stempera e le sensazioni si normalizzano. La situazione di emergenza nazionale che stiamo vivendo non è da sottovalutare ma se in noi predomina un alto livello di paura, si rischia di creare un effetto freezing cioè di congelamento e questo può allontanarci dal comportamento corretto che invece dovremmo seguire ed attualizzare.

LA DOPPIA FACCIA DELL'ANSIA: ANSIA "BUONA" ED ANSIA "CATTIVA"

"C'è un'ansia evitabile e una inevitabile; c'è un'ansia distruttiva e una dotata di un senso che non è necessario decifrare; e c'è un'ansia che fa parte della condizione umana e non è patologica"(Borgna, 1998).

Quando parliamo di ansia buona facciamo riferimento ad un' ansia adattativa in quanto informa l'individuo sui pericoli a cui potrebbe andare incontro e lo indirizza nella ricerca di soluzioni adeguate al contesto. In questo senso rappresenta per il soggetto un importante stimolo all'azione.

Dunque in questo caso l'individuo conserva un buon esame di realtà e la capacità di mantenere una posizione attiva, cercando soluzioni funzionali con le quali far fronte alle minacce che causano lo stato ansioso.

Nei casi in cui l'individuo non riesce a trovare soluzioni adattive per fronteggiare situazioni sconosciute o potenzialmente pericolose, l'ansia può perdere le sue caratteristiche funzionali ed assumere un carattere patologico, determinando vissuti di impotenza e di passività nel controllo delle proprie emozioni. Un criterio differenziale tra la normale reazione d'allarme e l'ansia patologica è rappresentato dal fatto che la prima amplifica le capacità operativa del soggetto, mentre la seconda le disturba e influisce negativamente sulle prestazioni.

  • Esempio "ansia buona": è il caso di un ragazzo/a che ha un appuntamento con un ragazzo/a che gli/le piace, cercherà di organizzare l'ansia affinché possa rispettare l'orario ed arrivare puntuale all'appuntamento;

  • "l'ansia cattiva" si differenzia nella qualità e nell'intensità. Tornando all'esempio è il caso di un ragazzo/a che ha un appuntamento con un ragazzo/a che gli/le piace tanto da non riuscire ad organizzarsi per incontrarlo/a. Questo tipo di ansia paralizza il soggetto tanto da diventare un ostacolo e da impedire il raggiungimento dell'obiettivo.

E' utile vedere il momento che stiamo vivendo come un momento di opportunità, cercando pazienza, consapevolezza, fiducia ma sopratutto resilienza, il piano "b" del nostro cervello. Quest'ultima è una strategia e capacità dell'individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà affinché si possa ripartire come prima o anche in un modo migliore. Utile superare la paura negativa per trasformarla in paura consapevole e per far sì che ci si allei con la paura buona. Questo ci aiuta ad attivare un repertorio cognitivo che permette di comportarci e riflettere con maggior saggezza amplificando le nostre capacità operative.

QUALI COMPORTAMENTI POSSIAMO ADOTTARE IN QUESTO MOMENTO?

Utile alimentare i buoni propositi, ritrovare piacevoli abitudini e coltivare passioni quotidiane, organizzare il tempo e lo spazio evitando di lasciare tutto destrutturato, costruire una nuova quotidianità. Per le famiglie con i figli è utile instaurare delle regole e delle abitudini, ci si può alzare presto, magari un'oretta più tardi rispetto al solito, studiare fino ad una certa ora per poi gestire il resto del tempo con dei momenti di gioco. E' bene proteggerli dando sempre la nostra disponibilità per parlare serenamente di quello che possono aver sentito e che li può aver spaventati.

Importante non cedere al tormento delle informazioni e alla ruminazione di quei dettagli che ci vengono trasmessi in modo eccessivo e incontrollato dai media (in quanto il nostro cervello può essere paragonato ad una spugna che assorbe tutte le informazioni per poi restituirle). Concentratevi, riposate chiamate le persone a cui volete bene, coccolatevi, abbiate cura di voi e sopratutto pensate positivo perché ce la faremo!

Infine nel caso in cui credi di non potercela fare da solo non avere il timore di parlare o di chiedere aiuto ad un professionista!

Non è debole chi chiede aiuto per aumentare le proprie risorse e quelle dei suoi cari!


Dott.ssa Valentina Costa


18.03.2020


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